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La degustazione |
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Rosso intenso e brillante. |
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Bouquet di frutti rossi e nero, con note di liquirizia. |
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Sorso elegante con frutto maturo. La materia morbida ed elastica, piuttosto intensa, non è senza tannini fini e croccanti che traducono l’essenza gessosa di questo bellissimo terroir, fino al finale di liquirizia. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra 14 e 16°. |
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Carni rosse, selvaggina da penna, quaglia con riduzione alle amarene. |
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Entro il 2033, oltre per gli intenditori. |
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La tenuta e il vino |
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Il Domaine de l’Arlot, una delle grandi glorie della Borgogna, fu fondato nel XVIII secolo su un favoloso terroir della Côte de Nuits, dove ancora oggi rivela con fervore e discrezione l’essenza del Pinot Noir borgognone e produce uno dei bianchi più originali e affascinanti del settore.
Sotto la direzione di Géraldine Godot da dieci anni, i 15 ettari gestiti con metodo biologico racchiudono alcune chicche come il Romanée Saint-Vivant Grand cru e il Vosne-Romanée 1er cru Les Suchots, nonché il Clos des Forêts Saint-Georges. |
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Prima annata vinificata senza vendemmia intera per il Nuits-Saint-Georges 1er cru Clos des Forêts Saint-Georges Rosso 2022, che conserva l’eleganza e la precisione che hanno contribuito al successo della tenuta. La materia morbida ed elastica, piuttosto intensa, non è senza tannini fini e croccanti che traducono l’essenza gessosa di questo bellissimo terroir, fino al finale di liquirizia. Una splendida realizzazione valutata 95/100 dalla Revue du Vin de France. |
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Vendemmia manuale. |
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Ricompense |
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Tenuta valutata 3 stelle nella Guide des Meilleurs Vins de France 2025 Guide des Meilleurs Vins de France 2025: 95/100 |
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